Circolo Scacchistico Pievigino Giovanni Possamai

Evviva gli scacchi 2000

Domenica 3 settembre 2000 il nostro circolo ha partecipato, a Conegliano in via XX settembre, alla manifestazione che ha visto impegnate una sessantina di associazioni no profit della zona. Lo scopo principale era di farsi conoscere. Quasi tutti i partecipanti hanno allestito un gazebo, fornito dal comune di Conegliano.

Noi abbiamo semplicemente disposto sul tavolo, provvisto di due panchine, due scacchiere coi relativi pezzi e due orologi, due pacchetti di opuscoli su una breve storia degli scacchi e sul valore formativo del gioco e un pacchetto di indirizzi delle sedi di gioco del circolo.

Sebbene indiscutibilmente dotati di fantasia, nessuno di noi aveva previsto ciò che sarebbe successo: già nel primo pomeriggio i depliant stavano per finire e così il foglietto degli indirizzi delle sedi di gioco (ben presto questi ultimi dovemmo scriverli a mano).

Esagerando solo un po’ si può dire che il nostro gazebo sia stato il più visitato!

Persone di tutte le età, ma soprattutto giovani (anche di sei anni) non riuscivano ad allontanarsi dal nostro gazebo: le mamme imploravano disperatamente i figlioletti che non volevano scendere dai cavalli; le mogli, preoccupate per la cena, guardavano storto i loro mariti quando mangiavano pezzi pesanti; le fidanzate non ne potevano più di sentirsi tanto trascurate dai loro ragazzi che maneggiavano la regina. Ma i figli, senza un attimo di esitazione, si univano ai padri!

Perché tutta questa folla non era capace di staccarsi dal nostro gazebo?
Desideravano informarsi sulle potenzialità del gioco: li illuminavamo.
Bramavano di conoscere le regole del gioco: in pochi minuti li addestravamo.
Cavillavano se certe mosse fossero legali: precisavamo.
Temevano che il gioco fosse difficile: sdrammatizzavamo.
S’informavano sull’indirizzo delle sedi di gioco del circolo: meglio di un vigile, indicavamo.
Speravano di cimentarsi con uno di noi: giocavamo.
Si sfidavano fra loro: arbitravamo.
Curiosavano durante una partita: li accoglievamo.

Difficile dimenticare un biondino di sei anni che giocò per quasi due ore con uno di noi: si capiva che per lui gli scacchi erano più belli dei videogiochi. Infatti muovendo gli alfieri o le torri o la regina si sentiva il tipico rumore del motore a reazione. Il cavallo invece galoppava su ciascuna casella che saltava. Quasi ad ogni mossa irrideva il socio per le trappole preparatogli (anche se il socio le evitava); dava del ‘gnocco’ al socio se questi non si accorgeva di una buona mossa; gli mostrava la lingua e sventolava le mani sulle orecchie quando evitava una trappola.

E’ stata una giornata veramente memorabile!

(Anacleto Furlan)

pagina aggiornata il 03.09.2000